Parola d'ordine del 2020: NO!

E' tempo di bilanci #cosìfantutti :D

Passato il periodo di meditazioni polleggiate (da noi in Romagna polleggio è sinonimo di ozio godurioso) esco son la solita certezza: dell'anno passato non butto via niente!
Ormai per me l'analisi del regresso è sempre un arricchimento e lo è stato sempre, anche in tempi insospettabili in cui mi ripetevo in testa "finirà prima o poi".
Ho imparato a godere di tutto ciò che la vita mi porge da chi è arrivato prima di me e mi ha insegnato a rimboccarmi le maniche. Ho imparato tanto... ma quello che ho imparato meglio è rallentare, analizzare e trovare soluzioni creative per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati e cambiare l'ordine delle cose se queste virano controcorrente. A volte lo fanno senza possibilità alcuna di modificarsi, ma non ho mai atteso che cambiassero da sole, anche quando la soluzione non dipendeva da me, ho sempre trovato un appiglio per vedere o cercare il bello anche quando era nascosto bene.
Una dote, dicono...
credo sia vero, soprattutto se intesa come eredità:

Successione a titolo universale nel patrimonio del defunto; più com., l'universalità o la quota dei beni nei quali si succede o di cui si trasmette la proprietà agli eredi.

Ne faccio tesoro come fosse oro...

Ma torniamo ai bilanci...
non ne faccio mai dicevo, ma archiviati e trasformati in #ostacolidibellezza mi portano sempre ai propositi, che guarda caso a casa mia non combaciano mai con l'inizio del nuovo anno, ma da sempre vanno a braccetto con il giorno della Befana [io e la Befana, una cosa sola! ma ve lo racconterò più avanti.]

Dopo un anno intero dedicato alla formazione e al raggiungimento del grande obiettivo 2019: avere quel famoso pezzo di carta utile a poter piantare i piedi nel mondo che ho scelto di vivere con l'apertura della bottega artigiana, è arrivato il momento di mettere a frutto le competenze acquisite e dare priorità alle cose da voler realizzare.

Per questo, la parola d'ordine del mio 2020 è: NO!
No a tutto quello che non ha a che fare con gli obiettivi che voglio raggiungere.
No alle cose che rallentano la mia vita.
No alle persone che non hanno voglia di guardare oltre.

ma soprattutto:
NO ALLE RIPARAZIONI!





Non so se questo pagherà [le bollette soprattutto :D], ma nonostante siano la richiesta principale del territorio in cui è inserita la bottega mi mettono in forte difficoltà etica e professionale prima che motivazionale.

D'altro canto, il marketing non è uno dei miei migliori amici, ma sto cercando di conoscerlo più da vicino col solito motto che mi contraddistingue... "conosci il sistema, boicotta il sistema" :D
A patto che non infici i miei principi etici potremmo anche riuscire ad andare d'accordo! [prima o poi].

Ne ho fatte molte di riparazione e nonostante i tempi biblici di consegna son sempre tornati tutti, segno che forse le ho anche fatte bene. Ogni volta che però arrivava il momento di quantificarne il costo non sono mai riuscita a far conciliare il tempo del lavoro svolto con un prezzo equo che soddisfacesse me e il cliente al tempo stesso.

E' giusto far pagare 40€ una rimodernatura con sostituzione fodera per un giaccone? e 25€ per una cerniera di un giubbotto? 10€ per accorciare un pantalone? 

Considerando che il costo delle materie prime arriva a volte alla metà della cifra richiesta [senza contare le spese accessorie per chi lavora in regola] se mi metto nei panni dell'artigiano si, a volte è anche poco... Se mi metto nei panni del cliente a volte però faccio fatica a rimanere nella stessa posizione, soprattutto se i capi che mi vengono sottoposti sono dozzinali, malfatti e di qualità scadente che spesso valgono molto meno della riparazione stessa.
Capite bene che per una sostenitrice del riuso come me è una constatazione difficile da fare...
ma per non ritrovarci nella stessa situazione e superare questa difficoltà serviva una soluzione!

#ostacolidibellezza vs #soluzionecreativa

Me l'ha fornita una cliente dopo la quinta/sesta volta che mi portava jeans da rattoppare e/o accorciare di uno dei suoi tre bimbi... è venuta fuori così "per caso": "con tutto quello che ti ho fatto spendere fino ad ora, ormai ti pagavi il corso di cucito!"

quando si dice fai tesoro di quello che la vita ti offre! :D

Si è risolta così la difficoltà etica legata alle riparazioni. Non posso chiederti la cifra giusta che accontenta tutti e due e da valore al mio lavoro, ma se vuoi ti insegno a farlo da sola e diventare autonoma.

Che si traduce in: più tempo per me e i sogni da far decollare!

parola d'ordine: NO! non si fanno riparazioni per tutto il 2020...









Commenti

Translate

Lettori fissi